domenica 14 giugno 2015

RGD: Ouija

Film horror, a questo giro. Basso budget (secondo gli standard americani), appena 5 milioni di dollari. Regia di Stiles White, giovane autore semisconosciuto alla sua prima esperienza internazionale; scrive egli stesso la sceneggiatura insieme a Juliet Snowden. Si sa, i film horror sono fra i più difficili da realizzare, insieme alle commedie: mentre tutti piangono infatti per le stesse cose (addii, separazioni, morti, sofferenze), le persone si spaventano per cose diverse, e ridono per cose diverse, e trovare un tema e una tecnica realizzativa che spaventino o divertano tutti non è affatto semplice. Inoltre, l'horror ha bisogno di un reparto tecnico di grandissimo livello: se fotografia, montaggio, montaggio sonoro, post-produzione audio e regia non sono all'altezza, emergono violentemente tutte le carenze che di solito caratterizzano sceneggiatura e cast in questo filone di cinema. 
Devo ammettere che Ouija non se la cava male e, sebbene la storia e i personaggi siano del tutto irreali e pieni di incongruenze, il lavoro della troupe compensa ampiamente le mancanze e consente di trovarsi di fronte ad uno spettacolo tutto sommato gradevole. 



La storia, come in quasi tutti gli horror, è di una banalità impressionante: la giovane e bellissima Debby si impicca dopo essere stata posseduta da uno spirito malvagio che vive nella sua casa. Mentre tutti pensano ad un suicidio causato da una depressione nascosta, la migliore amica della defunta, Lane, si convince che è accaduto qualcosa di soprannaturale, anche perché lei e Debby da bambine giocavano spesso con una vecchia tavoletta Ouija e fingevano di evocare degli spiriti. Lane convince quindi il suo fidanzato Trevor, il ragazzo della defunta, sua sorella Sarah e un'altra amica a rispolverare la tavoletta e provare a interrogare la morta. Naturalmente così facendo si scatenano di nuovo gli spiriti della casa, in particolare quello di una bambina con la bocca cucita e della sua perfida madre. Segue prevedibilissima ecatombe, con tanto di deus ex machina che comunica alla protagonista cosa fare per liberarsi degli spiriti (unica novità: i consigli sono menzogne che invece di migliorare peggiorano la situazione). Alla fine sarà lo spirito della defunta Debby ad aiutare Lane a salvarsi e a distruggere la tavoletta e gli spiriti stessi. Non può mancare il solito finale aperto: la ragazza si è dimenticata di distruggere la plancia della tavoletta. 




Certo, andare in sala per vedere un film horror richiede una certa preparazione alle incongruenze, per questo non starò a fare le pulci al film, la cui sceneggiatura, che dimentica completamente di contestualizzare i personaggi, tutto sommato si fa seguire (benché il 70% degli avvenimenti accade soltanto perché "deve per forza accadere" e alcune situazioni siano ai limiti del paradossale: perché evocare gli spiriti solo di notte in una casa vuota se la tavoletta Ouija funziona dappertutto e a qualunque ora? E perché i personaggi si trovano sempre nelle tenebre pronti a saltar fuori con un "ciao come va?" soltanto per far spaventare lo spettatore? E perché lo spirito dovrebbe accendere i fornelli? E così via...)




Il vero problema del film è rappresentato dal giovane cast, costituito da tanti volti freschi di accademia di recitazione, ma privo di bellezze memorabili che di solito costellano queste pellicole (se non altro per tenere alta l'attenzione), a partire dalla non particolarmente attraente protagonista Olivia Cooke (già presente in Le origini del male): è vero che un altro requisito dell'horror è quello di non presentare attori famosi, ma non ho mai visto un horror hollywoodiano recitato in modo così apatico, al punto quasi da vanificare gli sforzi del reparto tecnico, che invece svolge un lavoro egregio: la fotografia di David Emmerichs è sinceramente sublime, con atmosfere e inquadrature sempre perfette, e la regia si lascia spingere in scelte di maniera, ma molto efficaci, con la telecamera mai ferma, sebbene rinunci all'uso di piani sequenza (a mio parere indispensabili in un horror); le colonne sonore sono belle e coinvolgenti e il montaggio sonoro sfrutta alla perfezione i meccanismi della stereofonia per rendere inquietanti anche le scene più tranquille. Trucco ed effetti speciali/visivi si difendono alla grande, ma come spesso accade deludono quando si tratta di rappresentare il Male (se il lavoro sulle pupille degli attori quando vengono posseduti è di alto livello, ancora una volta invece gli spiriti sono praticamente degli zombie tumefatti che camminano a scatti e accartocciati su se stessi). 



Il film ha incassato 75 milioni di dollari nel mondo: un ottimo successo, soprattutto considerando che ne è costati soltanto 5, e devo dire che nel complesso sono soldi meritati. Se non sapete cosa fare, è perfetto per una serata fra amici, senza troppe pretese, se non quella di sperare (giustamente) che per il prossimo film si scelga un vero cast. 


Voto finale: 6 

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