martedì 23 giugno 2015

RGD: Jurassic World

Operazione molto rischiosa, quella di riprendere in mano la saga di Jurassic Park. Il primo capitolo ha fatto innamorare dei dinosauri milioni di persone nel mondo, ed è entrato nell'immaginario collettivo con parchi a tema, magliette, una vera e propria dinosauro-mania. Operazione rischiosa, quindi, perché è come trovarsi in una partita a poker a giocarsi l'all-in con in mano una coppia d'assi: la probabilità di vincere è sì molto alta (il pubblico accorrerà in massa), ma l'avversario potrebbe sempre avere un tris (rischio fallimento dietro l'angolo, dunque), senza contare che i due sequel già usciti (Il Mondo Perduto e Jurassic Park III) sono stati piuttosto deludenti, il terzo soprattutto.
Insomma, gli autori erano senz'altro consapevoli di avere fra le mani dinamite pura, eppure l'hanno maneggiata con cura, lasciando esplodere soltanto alcuni candelotti che generano danno inferiore rispetto al previsto: perciò, signore e signori, benvenuti al nuovo Jurassic World.



Ecco quindi che, secondo la trama, Isla Nublar (immaginaria isola al largo del Costa Rica) riapre i battenti 23 anni dopo la chiusura del fallimentare Jurassic Park; questa volta a metterci tutti i soldi è Simon Masrani, di origine indiana nonché ottavo uomo più ricco del mondo, che ha ricevuto l'eredità morale del parco direttamente da John Hammond prima della sua morte e intende portare avanti lo spettacolo, rendendolo ancora più maestoso e tecnologicamente avanzato; per fare questo richiama a lavorare il dottor Henry Wu (B.D. Wong, stesso attore del film originale) e gli commissiona di creare un nuovo dinosauro, un ibrido geneticamente modificato che sia spettacolare e orrorifico: nasce così l'Indominus Rex, la cui “ricetta” però è segreta. Ve n'è un solo esemplare in tutta l'isola ed è ancora rinchiuso nel recinto in cui è nato, in attesa di capire come poterlo controllare: pare infatti che nemmeno i creatori riescano a tenerlo a bada e che il suo istinto e la sua intelligenza siano inaspettatamente più sviluppati del previsto.
La direzione del parco a livello economico e turistico è invece data a Claire Dearing (Bryce Dallas Howard), donna precisa, meticolosa, ossessionata dal lavoro, dai numeri e dalle statistiche, la quale ignora completamente i due nipoti, il sedicenne Zach e l'undicenne Gray, figli di sua sorella; Zach vorrebbe solo starsene in giro a cuccare ragazze, mentre Gray, invasato di dinosauri, scalpita e si trascina il fratello per tutte le attrazioni: le due principali sono la grande vasca con l'enorme carnivoro Mosasauro, e l'altra è la Girosfera, capsule rotanti con cui i turisti possono scorrazzare liberi per tutta l'isola in mezzo ai tranquilli dinosauri erbivori.
A completare le premesse, facciamo la conoscenza di Owen Grady (Chris Pratt), un guardiano che, insieme all'amico Barry (Omar Sy, il nero di Quasi Amici), ha imparato a interagire con i velociraptor grazie ad un rapporto basato sulla fiducia reciproca: gli unici 4 velociraptor del parco, quindi, sono sotto la sua guida e sono (quasi) ammaestrati. Questa è una cosa che fa molto gola a Vic Hoskins, capo della InGen (stessa azienda del primo film) e responsabile della sicurezza dell'intero Jurassic World, il quale vorrebbe usare i velociraptor ammaestrati come armi da rivendere all'esercito per farci un sacco di soldi.



Claire chiama proprio Owen, sua ex fiamma, per controllare il recinto dell'Indominus Rex e assicurarsi che sia sicuro (Masrani non vuole assolutamente che si ripetano gli incidenti del Jurassic Park, motivo per cui anche il T-Rex è ben segregato). Succede però che l'Indominus Rex fugga dalla gabbia usando intelletto e abilità fisiche. Purtroppo nel suo DNA sono presenti geni di raganella e di camaleonte, che lo rendono capace di mimetizzarsi e di sfuggire ai sensori termici; ecco perché i soldati inviati da Hoskins per fermarlo vengono ammazzati tutti. L'Indominus sfugge quindi all'imboscata e punta dritto verso la zona turistica dell'isola, dove attacca proprio i due ragazzini Zach e Gray (che nel frattempo si erano attardati nonostante l'allarme), i quali riescono a sfuggirgli e trovano rifugio nelle strutture abbandonate del vecchio Jurassic Park. Owen e Claire si mettono quindi alla ricerca dei ragazzini e li raggiungono, sfuggendo a loro volta agli attacchi dell'Indominus.
Il proprietario Simon Masrani decide che è giunto il momento di abbattere l'Indominus e sale personalmente sull'elicottero insieme ad altri soldati per bombardarlo. Sfortunatamente, l'Indominus sfonda la voliera dove sono contenuti gli pterodattili, carnivori a loro volta, che vengono quindi liberati: essi abbattono l'elicottero uccidendo Masrani e poi si dirigono verso la zona turistica, iniziando a fare mattanza a tutto spiano fra i visitatori. Hoskins prende quindi il comando e obbliga Owen e il suo amico Barry a usare i loro Velociraptor ammaestrati per uccidere l'Indominus. Owen a malincuore accetta, ma quando i velociraptor trovano l'Indominus, si scopre che questo dentro di sé ha anche geni di velociraptor e quindi i raptor ora ubbidiscono a lui e non più a Owen, e si rivoltano contro gli uomini. 
Viene quindi ordinata una fuga generale dall'isola: non prima di scoprire che il dottor Wu e Hoskins avevano in progetto di creare altri dinosauri per l'esercito. Mentre Wu riesce a scappare con gli embrioni, Hoskins viene fatto fuori dai raptor.
L'Indominus è totalmente incontrollabile e ha ormai devastato il parco; per questo, mentre Owen riesce a riconquistarsi la fiducia dei velociraptor, Claire libera finalmente il T-rex del primo film che, lottando, riesce a spingere l'Indominus vicino alla grande vasca e a farlo mangiare dal Mosasauro.
Owen, Claire e i ragazzini, unici superstiti fra i personaggi principali, si dirigono verso un futuro non ben specificato, mentre nessuno sa che fine ha fatto il dottor Wu, scappato con gli embrioni (cosa che, naturalmente, apre ad un sequel).




Dopo una travagliatissima fase di pre-produzione, in cui Steven Spielberg (produttore) ha affidato la regia a Colin Trevorrow e la sceneggiatura a Rick Jaffa e Amanda Silver (coppia già autrice della nuova serie del Pianeta delle Scimmie), il film ha il suo miglior pregio nel ripescare dal passato: per i fan dell'originale Jurassic Park come me, non mancano i momenti emozionanti: la pellicola è piena di citazioni del primo episodio (il filamento di DNA, gli occhiali “pesanti quindi costosi”, la citazione “non abbiamo badato a spese”, la grande sala dove il T-Rex lottava con i raptor alla fine del primo film, le vecchie jeep, le magliette, l'attacco ai due ragazzini protetti solo da un vetro, lo stesso dottor Wu, il logo del vecchio parco che non viene quasi mai mostrato per intero), ma quando si tratta di costruire da zero la fantasia scarseggia e si limita ad innovare tecnologicamente il parco (ologrammi, pedane idrauliche, girosfera), del quale peraltro si avverte la mancanza di un tour guidato come avvenne invece nel primo film, quando Hammond scortò i suoi ospiti spiegando tutto. Nota positiva: il fatto che i velociraptor si facciano controllare da Owen (cosa molto criticata dopo l'uscita del trailer) è una novità studiata bene e non è inserita forzatamente nel film.




Meno bene invece i personaggi, innanzitutto troppi (era meglio un cast ristretto) e comunque piuttosto sciapi e privi di sfaccettature ed emozioni: Chris Pratt nel ruolo di Owen sembra ancora imprigionato in Starlord di Guardiani della Galassia, sempre macho e irriverente dal primo all'ultimo minuto, non un'esitazione, non un minimo di paura (il dottor Grant del primo film almeno ce l'aveva). Tutti hanno parlato tanto del fatto che Bryce Dallas Howard corre nella giungla per un'ora di film sempre indossando i tacchi, e devo dire che ho capito perché: questo è infatti il principale merito dell'attrice, monocorde come un elenco del telefono (spiacente Ron, tua figlia non sa recitare); i due ragazzini sono inspidi come il pane toscano, e soprattutto tra questi quattro personaggi non c'è un minimo di relazione coinvolgente (giusto due battute sul divorzio dei genitori dei ragazzini, ma niente di che) e soprattutto è fin troppo palese che saranno gli unici a salvarsi, perciò la tensione ne risente e si allenta quand'anche li vedi in pericolo. 
Gli altri personaggi? Bah: Masrani forse è quello che convince un pochino di più, per il resto c'è Wu, inspiegabilmente “malvagio” e Hoskins (Vincent D'Onofrio, sprecatissimo) che non ha sufficiente spessore per essere un vero villain (ad esempio come poteva essere il ciccione del primo film). Sarà anche che le scelte del cast non sono all'altezza (nell'originale c'erano Sam Neill, Laura Dern, Jeff Goldbulm, Richard Attenborough, Samuel L. Jackson, e scusate se è poco), ma c'è anche da dire che secondo me questo cast (esclusa la protagonista, irrecuperabile) avrebbe potuto fare di meglio con un'altra sceneggiatura sotto, più equilibrata con meno sottotrame.



Meglio, comunque, s'è dato più spazio ai dinosauri e in particolare alla computer graphic, che in film come questi è indispensabile e non delude, seppur ancora mostri parzialmente la sua artificiosità. Le nuove musiche, firmate Michael Giacchino (Lost), fanno quasi da contorno, anche perché la gente riconosce soltanto i vecchi temi di John Williams, che quando vengono sparati a mille nelle casse effettivamente danno ancora oggi i brividi. Regia e montaggio danno un ritmo vorticoso al film, che non è mai pesante, anche se risulta meno equilibrato dell'originale (troppe scene calme a inframmezzare le parti di alta tensione). Inoltre la pellicola ha il grandissimo merito di tenere nascosto lui, il T-Rex, fino agli ultimi dieci minuti, quando Claire tira fuori il fumogeno e si fa inseguire come fece Jeff Goldblum nel primo film... e il T-Rex assurge a eroe simbolo della saga e cancella l'Indominus Rex, che verrà presto dimenticato.
Trascuro fotografia e sonoro perché rispecchiano molto il primo film, anche se non perdòno alla nuova troupe di aver omesso la pioggia, che avrebbe aggiunto quella tensione extra che non avrebbe guastato, forse compensando le falle dei personaggi.



Comunque ne risulta un film divertente, si lascia guardare e, per i fan, il vero valore aggiunto è la nostalgia. Jurassic World è un enorme giocattolone con un finale un po' affrettato, ma che nel complesso fa passare in pieno entertainment una serata fra amici. Non memorabile, ma tutto sommato godibile. Il segreto, in questi casi, è abbassare le pretese e lasciarsi incantare.
E' riuscita la mossa da poker, allora? Diciamo piatto diviso, con buona pace di tutti.


Voto finale: 7
(6.5 per i non amanti del primo film)

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