domenica 14 giugno 2015

RGD: Gone Girl - L'Amore Bugiardo

Se vai a vedere un film di David Fincher non puoi uscire dalla sala senza esserti fatto un'opinione: questa è la grande abilità del regista di Denver, che ha iniziato la sua carriera con i thriller (Seven, Fight Club) passando attraverso qualche scivolone (Alien 3, Panic Room), per poi approdare a film più impegnativi e impegnati (Il Curioso caso di Benjamin Button, The Social Network, Uomini che odiano le donne). Con L'Amore Bugiardo (Gone Girl) il regista ritorna agli esordi e confeziona con sapienza un thriller costruito su una solida sceneggiatura di Gillian Flynn, già autrice dell'omonimo romanzo. Produce l'attrice Reese Witherspoon, che però ha rinunciato alla parte di protagonista. 



C'è quindi molto di femminile in quest'ultima (per ora) opera di Fincher che racconta lastoria d'amore e di odio (forse più odio che amore) fra Amy e Nick Dunne. Il film prende il via il giorno 5 luglio 2012, quando Nick, ex scrittore ora disoccupato, rientra a casa dopo una mattina passata in solitaria al lago, pronto (o quasi) a festeggiare il suo quinto anniversario di matrimonio con sua moglie Amy: peccato che lei sia scomparsa. Nick chiama la polizia e delle indagini viene incaricata la puntigliosa detective Rhonda Boney. La prima parte della pellicola si snoda quindi attraverso due filoni paralleli: il procedere delle indagini sulla scomparsa e i flashback della storia d'amore fra Nick e Amy raccontati dal diario personale della donna. Entrambe le storie però portano lo spettatore a farsi molte domande sulla vera natura di Nick: il matrimonio, dopo un inizio focoso e pieno di gioia, si era tramutato in una prigione per Amy, dato che Nick appariva sempre più violento e spaventoso dopo la morte della madre; inoltre nell'abitazione dei due vengono rinvenute sempre più prove (sangue, documenti, impronte) che lasciano pensare che Nick possa averla uccisa; infine, il fatto che Nick abbia una giovane amante da oltre un anno e mezzo (e della quale nemmeno Margo, l'adorata sorella di Nick, è a conoscenza) non depone a suo favore. Per questo motivo, Nick viene arrestato per omicidio. 
Qui avviene la prima svolta del film: torniamo indietro a quel 5 luglio 2012 e scopriamo che, in realtà, Amy non è affatto scomparsa, né morta. Veniamo a sapere che ha scoperto del tradimento del marito e ha organizzato meticolosamente la propria scomparsa, creando le prove affinché Nick venisse arrestato, progettando perfino il suicidio in modo che la polizia trovasse il suo cadavere e condannasse Nick a morte. Scopriamo che Amy non è affatto la ragazza dei sogni che Nick ha conquistato, ma una psicopatica dalla mente criminale (e probabilmente disturbata) e seguiamo la sua fuga.



La terza parte della pellicola è invece la guerra a distanza fra marito e moglie: Nick, assolutamente convinto della sua innocenza e del fatto che Amy sia ancora viva, assume il famoso avvocato Tanner Bolt come proprio legale, si fa rilasciare su cauzione e indaga sul passato di Amy, scoprendo che anche altri uomini erano stati incastrati da lei; convinto di essere vittima di una trappola, organizza insieme all'avvocato e alla sorella Margo perfino delle apparizioni in televisione allo scopo di demolire il piano di Amy. La donna, nel frattempo, durante la sua fuga subisce un furto e si rivolge ad un suo ex fidanzato milionario, Desi Collings, il quale (ancora innamorato nonostante il precedente raggiro) si offre di aiutarla contro Nick. 
Ma tutto cambia ancora quando Nick, in televisione, chiede (falsamente) perdono a Amy: la donna, convinta dal gesto, capisce che può avere il marito di nuovo per sé e allora uccide Desi e fa in modo di farsi ritrovare da Nick, convincendo la stampa di essere stata rapita da Desi e di essere riuscita a fuggire. Per il mondo la storia è a lieto fine, ma Nick e Amy sanno che è tutta apparenza: l'arrivo imprevisto di un figlio fra i due li costringe a stare insieme, benché entrambi conoscano la falsità dell'altro.



Il punto di forza del film è senz'altro costituito dalla tecnica di costruzione narrativa, che sfrutta i meccanismi del flashback e del montaggio per raccontare le vicende in modo che lo spettatore sia continuamente costretto a domandarsi chi ha ragione e chi ha torto, e dove si trovi la verità. I personaggi sono generalmente ben costruiti e hanno conflitti molto chiari, anche se il film cala nel finale (frettoloso) e non spiega le motivazioni dei comportamenti di Amy, che talvolta sono talmente contraddittori da apparire forzati. Ottimi i caratteri secondari (l'avvocato Bolt, la detective Rhonda, la sorella Margo, i genitori di Amy, Desi) e in generale buone prove degli attori: Ben Affleck in forma, anche se penalizzato dal doppiaggio, e forse tradito dalla fisicità (è fin troppo palestrato per il ruolo, ma l'attore in concomitanza stava girando anche Batman vs Superman e non poteva fare altrimenti), Rosamund Pyke in gran spolvero (forse la sua migliore interpretazione finora), gelida e sensuale, Kim Dickens azzeccatissima come detective, brava Carrie Coon nel ruolo della sorella "alternativa" ma "fedele", piuttosto monocorde invece Neil Patrick Harris nel ruolo di Desi - avremmo apprezzato uno sforzo maggiore. 




Riguardo alla tecnica, la fotografia dipinge perfettamente il ritratto oscuro ed enigmatico dei personaggi, con atmosfere sempre cupe e calde; magistrale negli interni, meno nelle inquadrature esterne, ma dopotutto le scene ambientate a New York sono state girate a Los Angeles per ragioni produttive, quindi non si poteva chiedere troppo. Interessante e azzardata la colonna sonora, anche se non sempre pertinente e priva di temi memorabili, firmata da Trent Raznor e Atticus Ross (membri dei Nine Inch Nails), alla terza collaborazione con Fincher. Buone le scenografie, con attenta cura nei dettagli. Ilmontaggio e la regia sono senz'altro gli aspetti tecnici migliori, con un ritmo che non cala mai e un giusto equilibrio fra le inquadrature che sono sempre funzionali alla narrazione.
Alcuni aspetti della realtà a volte tendono allo stereotipo populista (i media visti solo come il male, la popolazione bieca che specula sulle tragedie altrui, i ricchi sempre spocchiosi), ma Fincher ha esperienza e rimedia aggiungendo alla pellicola il giusto quantitativo di elementi tipici del thriller, dai litri di sangue (particolarmente cruenta la scena in cui Amy uccide Desi) ai corpi scoperti (abbondano le inquadrature che valorizzano la bellezza della protagonista, spesso in lingerie, ma il vero nudo tocca ad Affleck, Harris e Emily Ratajowsky nel ruolo della giovane amante).



Una gran confezione per una buona storia, indebolita soltanto da un finale frettoloso e da qualche mancata spiegazione; un film che si lascia guardare senza intoppi nonostante la notevole durata (2 ore e 40 minuti), una buona prova complessiva che consiglio senz'altro agli appassionati del genere.
Curiosità finale: la pellicola ha già conquistato 4 nomination ai Golden Globe 2015, due sicuramente meritate (regia e protagonista femminile), una forse un tantino generosa (sceneggiatura, come già detto non così perfetta) e una decisamente discutibile (colonna sonora).


Voto finale 7.5

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